«Socializzazione»: ripensare un concetto osteggiato e trascurato

«Socializzazione»: ripensare un concetto osteggiato e trascurato

di Francesco Marrara

Il seguente articolo avrà quale unico scopo quello di accendere i riflettori su un concetto tanto osteggiato da una certa parte politica, quanto trascurato da chi ha come riferimento una certa visione del mondo. In queste poche righe, pertanto, proveremo a sviscerare il termine «socializzazione» delineandolo secondo una prospettiva inedita. In tal senso, risulterà fondamentale l’input dell’opera del professor Giacinto Auriti, «L’occulta strategia della guerra senza confini».

Premesse fondamentali

Risulta necessario premettere che Giacinto Auriti muoveva le proprie considerazioni da una precisa concezione sociale. Egli fu un convinto sostenitore della società organica secondo lo schema del diritto romano: «per noi Società non è mito, ma l’insieme degli uomini vivi, legati dal rapporto organico, cioè legati da una finalità»[1].

La socializzazione secondo Auriti

Il professore originario di Guardiagrele mise in evidenza la differenziazione tra socializzazione a livello micro-economico, ossia la partecipazione alla gestione e agli utili d’impresa e la socializzazione a livello macro-economico[2]. In quest’ultimo caso, Auriti sosteneva la necessità di dare al cittadino, in quanto tale, una quota di reddito del capitale amministrato dallo Stato: «faremo dei cittadini i veri padroni dello Stato, mentre il Comunismo vuole fare dello Stato il padrone dei cittadini»[3].

Proprietà, sovranità e partecipazione: i pilastri della vera «Socializzazione»

Da buon cattolico e seguace della Dottrina Sociale della Chiesa, Auriti fece suo lo slogan proclamato da Papa Leone XIII nell’enciclica Rerum Novarum«Tutti proprietari e non tutti proletari». Una dinamica questa che ci consente di estendere la riflessione anche ai concetti di «sovranità» e «partecipazione». Vediamo come:

  • Proprietà della moneta. Non può esistere sovranità politica senza sovranità monetaria. Per cui, un sano sviluppo economico che possa garantire il benessere collettivo sarà possibile solo nel momento in cui i cittadini diventeranno i proprietari della loro moneta[4].
  • Proprietà della casa. «Con usura nessuno ha una solida casa di pietra squadrata e liscia per istoriarne la facciata», così ebbe a dire Ezra Pound nel “Canto XLV – Contro l’Usura”. Per far fronte al tema dell’emergenza abitativa ecco che torna in auge il Mutuo Sociale[5] .
  • Proprietà della terra. Nell’epoca della globalizzazione digitale, parlare di ritorno alla terra potrebbe risultare anacronistico. In un momento storico come il nostro, tuttavia, molti giovani hanno deciso di intraprendere questa tortuosa e affascinante strada. Tutto ciò non basta. Occorrerebbero delle serie politiche di redistribuzione delle terre con il fine nobile di garantire all’intera comunità nazionale l’autosufficienza alimentare (sovranità alimentare).
  • Proprietà dell’azienda. Se da un lato, per mezzo delle dinamiche partecipative, il lavoro ritornerebbe ad assumere un ruolo di primordine, dall’altro occorrerà introdurre una nuova riforma volta garantire la partecipazione dei lavoratori agli utili, alla gestione e alla proprietà delle imprese pubbliche e private. Nel caso delle aziende private si verrebbe a realizzare, per mezzo del mutamento delle azioni in titoli di proprietà, una formula comproprietaria tra tutti i membri che vi operano all’interno[6].
  • Proprietà delle risorse energetiche e tecnologiche. Uno Stato è realmente sovrano nel momento in cui raggiunge anche la propria autosufficienza energetica e tecnologica. Purtroppo, l’Italia risulta essere profondamente dipendente in entrambi settori.

Proprietà, sovranità e partecipazione, dunque, sono elementi che ci permettono di dare seguito ad una valutazione più ampia ed organica del concetto di «Socializzazione». Dei veri e propri pilastri da cui ripartire con il fine di far riacquisire allo Stato quell’autorità e quell’indipendenza ormai perdute da troppi decenni.


[1] Auriti, G., «L’occulta strategia della guerra senza confini”, Solfanelli, 2014, p.13.

[2] Ibid.

[3] Ivi, p.14.

[4] https://youtu.be/kCK6Dcy4QeU

[5] https://www.youreporter.it/foto_il_mutuo_sociale_per_risolvere_il_problema_abitativo/?refresh_ce-cp

[6] Copertino, L., “Reddito sociale garantito. Luci ed ombre”, Solfanelli, 2018, pp. 108-109.

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