Stato e Partecipazione: ripensare la democrazia oltre il folklore mediatico e pandemico

Stato e Partecipazione: ripensare la democrazia oltre il folklore mediatico e pandemico

di Francesco Marrara

Dopo un mesetto di tregua, dovuto agli Europei di calcio, i media sono tornati fortemente alla ribalta sul tema Covid. Non a caso, negli ultimi giorni, stiamo assistendo ad una vera e propria diatriba tra gli ultrà “Si Vax e Si Green Pass” e gli ultrà “No Vax e No Green Pass”. Le piazze italiane, nonostante le temperature torride, sono state nuovamente occupate da migliaia di cittadini. Ed ecco che, come al solito, i grandi media hanno colto l’occasione per alimentare il solito conflitto tra bande: siamo nuovamente di fronte al “divide et impera” di romana memoria.

Evitare divisioni

Senza voler demonizzare a tutti i costi le piazze, da uomini integri e sovrani, bisognerebbe porsi al di sopra di queste inutili e deleterie fazioni. Dovrebbe essere chiaro a molti che l’obiettivo di chi sta al governo è quello di creare divisioni all’interno della popolazione in maniera tale da poter rafforzare il proprio – seppur limitato – potere. Si eviti, pertanto, di prestare il fianco a queste sceneggiate e piuttosto ci si organizzi in modo tale proporre una seria alternativa all’attuale status quo. L’Italia e gli italiani, in questo particolare momento storico, hanno bisogno di unità e non di lotte intestine e/o nuove “guerre civili”.

Siamo veramente in dittatura?

Da più parti si urla circa un presunto avvento della cosiddetta “dittatura sanitaria”. Si azzardano paragoni con i vecchi regimi novecenteschi. Ma cos’ha a che vedere l’odierna situazione con il fascismo, il nazionalsocialismo, il comunismo o le dittature in genere? Probabilmente poco o nulla per il semplice fatto che stiamo assistendo ad una fase terminale del concetto di democrazia liberale figlio di quella idea di Europa sorta subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Dunque, si mettessero l’anima in pace coloro i quali vedono ovunque novelli Hitler, Pinochet o Stalin. Il vero problema si chiama, appunto, democrazia liberale!

Lo Stato e la Partecipazione: i pilastri della vera Democrazia Che fare? Sarebbe opportuno ri-pensare ad una nuova concezione della Democrazia fondata sui pilastri dello Stato e della Partecipazione. In primo luogo, uno Stato è tale nel momento in cui – attraverso l’esercizio del potere d’imperio – si assume la responsabilità delle proprie azioni. In tal senso, tornerebbero immediatamente in auge i tanto vituperati concetti di Autorità e Sovranità. In secondo luogo, ogni cittadino – consapevole del proprio ruolo e della propria funzione – grazie alla partecipazione alla vita politica, sociale ed economica riuscirà a rendersi protagonista e dare il proprio contributo all’intera comunità nazionale. Di pari passo ad una cospicua revisione della nostra Costituzione, sono questi i presupposti essenziali da cui ripartire senza cadere nel facile folklore.

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