Di Alfonso Piscitelli Si deve a Giovanni Gentile la rivalutazione di un pensatore umanista prima di allora (e anche dopo di allora…) trascurato come il fiorentino Giannozzo Manetti, vissuto nella prima metà del Quattrocento e morto a Napoli nel 1459. In Manetti Gentile vede chiaramente prefigurati alcuni principi cardine della rivoluzione antropologica rinascimentale. Suo fu un libro dal titolo eloquente: “De dignitate et excellentia hominis”: in esso Manetti sviluppava l’idea che il mondo fosse fatto per l’uomo più che per Dio. Dio nella sua perfezione “non ha bisogno”, egli crea il mondo fisico appunto perché sia cornice dell’azione dell’essere umano,...
GIOVANNI GENTILE E IL RINASCIMENTO: IL VALORE UNIVERSALE DELL’IDENTITA’ ITALIANA (parte uno)
Di Alfonso Piscitelli I. le radici medievali del Nuovo Mondo Rinascimentale Giovanni Gentile è stato uno degli autori che più ha riflettuto sul valore del Rinascimento come elemento qualificante della identità italiana. Peraltro, nel Rinascimento identità italiana e universalità si congiungono: l’umanesimo rinascimentale ha valore per l’Italia e per il mondo. La difficoltà di un “nazionalismo” o di un identitarismo italiano è appunto nel fatto che la cultura italiana è più vocata ad esprimere valori universali che non ad affermare una fisionomia specifica, che nel concreto favorisca elaborazione di una visione strategica e la difesa di un interesse particolare. Forse...
Come a Primosole: Psichiatrizzazione narcisistica forzata della società
di Andrea Scaraglino Lo storico e sociologo statunitense Christopher Lasch, sul finire degli anni ’70 diede alle stampe il suo lavoro più significativo e completo: “La cultura del narcisismo”. In queste illuminanti pagine viene descritta la deriva della società occidentale che da un contesto di economicità protestantica slittò sistematicamente verso una psichiatrizzazione patologica di se stessa. Alle nostre latitudini, com’è ovvio, determinati aspetti societari hanno raggiunto l’età matura solo ultimamente e proprio in virtù di questo nostro “ritardo”, le parole di Lasch possono – se si ha la voglia di ascoltarle – incidere con più fortuna: “ […] il piacere...
IRREDENTISMO E QUESTIONE NAZIONALE NEL PENSIERO DI ROBERT MICHELS
Di Filippo Del Monte Il sociologo tedesco di nascita ed italiano per scelta Robert Michels (1876-1936) è stato uno dei più importanti pensatori moderni, capace di influenzare la cultura politica internazionale del Novecento. Prima ardente socialista e poi sindacalista rivoluzionario, optò per il nazionalismo italiano allo scoppio della Guerra di Libia ed aderì infine al fascismo, convinto del fatto che il carisma mussoliniano avrebbe abbattuto il muro dei corpi intermedi dando al proletariato una rappresentanza diretta nella gestione dello Stato. Intellettuale di “sintesi” e caposcuola dell’elitismo, assieme al politologo liberal-conservatore Gaetano Mosca ed all’economista liberista Vilfredo Pareto, Robert Michels passò...
COME A PRIMOSOLE
di Andrea Scaraglino Come a Primosole – quel ponte sul fiume Simeto – anche da queste colonne si opporrà strenua resistenza. Questa rubrica nasce dal sentire comune all’interno dell’Istituto Stato e Partecipazione, nasce dal bisogno di pungolare una società fin troppo catatonica e atomizzata, dove il relativismo progressista spazia da padrone incontrastato. La distruzione del sistema valoriale, filosofico e politico, che ha retto il XX sec ha, infatti, raso al suolo senza costruire nulla di alternativo che umanamente potesse avere una continuità storica con il nostro pregresso di popolo e, se vogliamo, di comunità geopolitica a se stante. Negata l’appartenenza...
OLTRE IL CAMBIO DI GOVERNO. DEMOCRAZIA SENZA POPOLO
Di Mario Bozzi Sentieri L’arrivo di Mario Draghi a Palazzo Chigi conferma la crisi strutturale del nostro sistema democratico. Di questo, anche di questo, vorremmo sentire parlare, a partire certamente dalla fine di un’esperienza di governo (il Conte 2), ma ben oltre essa. Il super tecnico chiamato per rimettere in carreggiata gli sgangherati assetti nazionali non può essere considerato un passaggio di routine. E’ la prova che i vecchi assetti costituzionali, costruiti intorno alla Costituzione del 1948, mostrano ormai gravi crepe ed evidenti cedimenti strutturali, al punto da mettere in discussione i fondamenti stessi della democrazia. Sia chiaro: dei limiti...
“E’ UN SANTO, UN APOSTOLO EVVIVA IL DIRETTORE!” LA GENUFLESSIONE DI UNA CLASSE POLITICA
Di Andrea Scaraglino «Un santo, un apostolo!» La famosa battuta di Paolo Villaggio e Gigi Reder in questi giorni è come un ritornello grottesco che affolla le menti degli italiani. Del resto, con la campagna pubblicitaria che i media hanno orchestrato per incensare la figura di Mario Draghi, è difficile ricordarsi dei suoi trascorsi. Dei moniti dell’ex presidente Cossiga, delle sue costosissime crociere e delle sue azioni “derivate” come funzionario del Tesoro e presidente della Bce. Senza ritornare agli albori della sua carriera e alla svendita dell’industria pubblica nazionale – di per se un motivo più che valido per riporre...
COMUNISMO, UNA STORIA DI ODIO PER L’ITALIA
Di Francesco Carlesi 2021: 100 dalla nascita del Partito Comunista d’Italia. Una ricorrenza che chiama in causa tanti momenti importanti, sanguinosi e controversi della storia nazionale, con tutte le complessità del caso. Si devono innanzitutto distinguere diverse “fasi” all’interno della lunga storia del comunisti in Italia, come ha rilevato Marco Bachetti, ognuna con le sue ombre ma anche con slanci ideali e aspetti positivi. Eppure, a conti fatti, non si può non rilevare come nella storia dei partiti e degli ambienti politici internazionali sia difficile trovare così tanto livore antipatriottico come nella cosiddetta sinistra italiana. Sin dalle loro origini, movimenti...
IL PCI È STATO ANCHE “NAZIONALE”. PER UN DIBATTITO SUI 100 ANNI DEL COMUNISMO ITALIANO
Di Marco Bachetti “Il partito nuovo che abbiamo in mente deve essere un partito nazionale italiano, cioè un partito che ponga e risolva il problema dell’emancipazione del lavoro nel quadro della nostra vita e libertà nazionale, facendo proprie tutte le tradizioni progressive della nazione”. Con queste parole pronunciate ai quadri dell’organizzazione romana del partito, a pochi mesi di distanza dalla svolta di Salerno dell’aprile ‘44, il segretario del Pci Togliatti tracciò i caratteri del “nuovo partito” rinato sulle ceneri del vecchio Partito comunista d’Italia fondato a Livorno il 21 gennaio del ‘21. Nel bel mezzo della guerra di liberazione combattuta...
LA NORMALE OLIGARCHIA DELLA GRANDE PANDEMIA
Mentre imperversa la polemica sui vaccini a livello europeo, e ancora si faticano a comprendere tutte le implicazioni della crisi (sanitaria ma non solo) odierna, pubblichiamo un’analisi del professor Gian Piero Joime a proposito di oligarchie e della “nuova normalità” che ci aspetta. Si tratta di un articolo già apparso su “Polaris” (n. 24, inverno 2020-2021). Di Gian Piero Joime La Grande Pandemia Globale sta, più o meno chiaramente, sollevando il velo di Maya, rappresentando più chiaramente una realtà, prima in qualche modo oscurata, e ponendo molte questioni; in particolare su quale sarà la nuova normalità post Covid. La prima...