di Filippo Del Monte Il 2021 è per certi versi il nuovo “anno zero” dell’economia italiana che, con la crisi pandemica, ha il tessuto produttivo nazionale da ricostruire rispondendo tanto alle esigenze della grande industria quanto a quelle delle piccole-medie imprese che di quel tessuto sono l’impalcatura. L’opportunità di ricostruire la produzione nazionale secondo i canoni di un nuovo industrialismo sostenuto da politiche ambientali consapevoli e non schiave dell’ambientalismo militante ed ideologico esiste e bisogna coglierla. Il sociologo e politologo laburista britannico Anthony Giddens nel suo libro “Ecologia politica” (Feltrinelli, 1987) ha mosso una dura critica alla logica che aveva...
CHI HA PAURA DELLA COGESTIONE? Le “contraddizioni” della sinistra
di Mario Bozzi Sentieri La cogestione aziendale, annunciata nella Costituzione italiana, ma mai applicata, è ormai una necessità. Lo impongono le trasformazioni tecnologiche, i processi di riconversione industriale, la crisi ed il dopo Covid. In Parlamento giacciono letteralmente alcune proposte in materia. Sarebbe utile portarle all’attenzione dell’opinione pubblica, facendone oggetto di un confronto tra le parti sociali, rendendo finalmente chiare le rispettive posizioni ed evitando ogni traccheggiamento. Come purtroppo sta facendo il Segretario Generale della Cgil, Maurizio Landini, pronto a richiedere – a parole – il confronto tra aziende e sindacati sulle scelte strategiche relative alla riconversione produttiva del Paese,...
Transizione ecologica, imprese e cittadini rischiano di pagar caro il furore ideologica dell’Ue
di Clemente Ultimo “Potrebbe essere un bagno di sangue”. Cosa? La tanto decantata svolta verde, anzi green come usa dire in Italia in ossequio al risibile principio secondo cui qualsivoglia iniziativa o progetto se denominato con termini anglofoni acquista immediatamente – per chissà quale magica causa – un’autorevolezza ed una concretezza che l’uso della lingua di Dante sarebbe ormai incapace di conferire. Peccato che sia vero solitamente il contrario: più confuse e fumose le idee, più frequente il ricorso all’inglese – anche quello maccheronico – nella convinzione di dare e darsi un tono utilizzando la lingua franca internazionale. È questo...
(3. 20 anni dopo Genova, quale globalizzazione?) L’OPPOSIZIONE ALLA GLOBALIZZAZIONE OGGI E’ SOVRANISTA
di Mario Bozzi Sentieri A vent’ anni dal G8 di Genova, che cosa ne è del movimento no-global? Che fine ha fatto il mitico popolo dei giorni gloriosi del luglio 2001? Dov’è finita l’attesa rivoluzione dei proletari del sud del mondo? E del lungo elenco di aspettative, segno della parcellizzazione del movimento (più di mille sigle, che spaziavano dai beati costruttori di pace e dalle suore anglicane ai militarizzati militanti dei centri sociali di mezza Europa)? All’ordine del giorno di quella massa sterminata – ha ricordato Giovanni Mari (Genova, vent’anni dopo. Il G8 del 2001. Storia di un fallimento) –...
Centenario della nascita di padre Gianfranco Maria Chiti
di Matteo Impagnatiello Quest’anno ricorre il centenario della nascita di un gigante della Storia, padre Gianfranco Maria Chiti, il generale arruolato da Dio. E’ la storia “speciale”, unica di un uomo che deve essere raccontata. Non solo. Merita di essere studiata. Padre Chiti nacque il 6 maggio del 1921 a Gignese, un comune della provincia del Verbano-Cusio-Ossola, secondogenito di tre figli. Più tardi, quando dopo la mimetica indosserà il saio francescano dei cappuccini, il suo nome fu trascritto in Iohannes Franciscus. E san Francesco sarà il suo nume tutelare che lo accompagnerà per tutta la vita. Padre Chiti ricordava spesso...
L’EUROPA DEL LAVORO HA RADICI PROFONDE
di Mario Bozzi Sentieri L’Europa non è solo identità e profonde radici spirituali. C’è anche un’Europa sociale e del Lavoro con cui è necessario fare i conti. Particolarmente oggi, in anni di crisi “globali”. E’ un’Europa che viene anch’essa da lontano, da esperienze importanti ed insieme da grandi elaborazioni culturali e sociali, che vanno ben oltre i secoli trascorsi. E’ Storia di relazioni e di valori condivisi, all’interno di una ben salda visione della vita del mondo e delle istituzioni che intorno ad essa si sono affermate, espressioni dell’idea – per dirla con Louis Dumond (Homo aequalis. Genesi e trionfo...
(2. 20 anni dopo Genova, quale globalizzazione?) Da Cefis alla Cina. Il Dominio delle multinazionali e la crisi italiana
di Augusto Grandi “Alcuni studiosi prevedono che la quota della produzione mondiale controllata dalle multinazionali è destinata ad aumentare ulteriormente. Considerando anche le economie di scala di cui godono queste imprese, cioè la possibilità di realizzare economie attraverso il coordinamento delle loro attività, gli stessi studiosi prevedono che nel 2000, cioè tra meno di trent’anni, oltre due terzi della produzione industriale mondiale sarà in mano alle 200/300 maggiori società multinazionali”. Era il 23 febbraio 1972 quando Eugenio Cefis, allora alla guida di Montedison, pronunciò questo discorso all’Accademia Militare di Modena all’interno di un programma di conferenze per l’anno accademico ‘71/’72....
«PREPOTERE» DI FLAMINIA CAMILLETTI. UN VIAGGIO NELLO STATO PROFONDO E NELLE OLIGARCHIE CHE COMANDANO IN ITALIA
Di Francesco Carlesi Tra social e dominio della tecnica, la valanga di messaggi e informazioni da cui siamo travolti quotidianamente rende sempre più difficile individuare quali sono i centri di potere che condizionano la politica e le democrazie contemporanee. A fare chiarezza sul fondamentale tema dello “Stato profondo” in Italia (nella definizione americana: «un’associazione ibrida di elementi governativi e parti di industria e finanza di alto livello in grado di governare senza riferimento al consenso dei governati espresso attraverso il processo politico formale») ci pensa il volume appena uscito di Flaminia Camilletti Il prepotere, le forme del deep State italiano...
(1. 20 anni dopo Genova, quale globalizzazione?) La psiche globale. Riletture narcisistiche del monismo materialista
di Andrea Scaraglino Uno dei temi più inflazionati della nostra epoca è sicuramente la globalizzazione. Molti aspetti di quest’ultima sono stati sviscerati e, al netto di un’onestà intellettuale sempre più calante nel mondo accademico, non si può affermare di non conoscerla, almeno nei suoi accenti più visibili. Ciò che secondo chi scrive è, invece, ancora poco indagato sono certi effetti psichici che la nascita del villaggio globale ha imposto ai singoli e conseguentemente alle varie società occidentali. Effetti deleteri ed estremamente pervasivi; scaturiti dal materialismo e dal mito del progresso fine a se stesso, due aspetti imprescindibili per il mantenimento...
RIPARTIAMO DA UN’EUROPA DEI POPOLI E DELLE SOVRANITÀ
Di Mario Bozzi Sentieri La firma della dichiarazione comune sul futuro dell’Unione Europea (“Appello per il futuro dell’Europa”) da parte di sedici partiti di orientamento sovranista, tra cui Fratelli d’Italia, la Lega, il Rassemblement National francese di Marine Le Pen, l’austriaco Fpoe e l’ungherese Fidesz di Viktor Orban, va ben oltre il pur rilevante peso numerico rappresentato dalla somma dei 115 deputati presenti a Strasburgo, espressione delle diverse forze “patriottiche”. E’ un atto culturale e politico intorno al quale può nascere un progetto valoriale e programmatico in grado di innervare una nuova stagione europeista. Stridono perciò le parole del segretario...